Opera Roma: Giulio Cesare in Egitto secondo Michieletto
Un dramma sul destino simbolizzato in scena da un trio di Parche che avvolgono il protagonista con i loro fili rossi, stabilendo il tempo della vita, e la vicenda di un uomo solo, un po' goffo, che non ne combina una di giusta. Così Damiano Michieletto descrive Giulio Cesare in Egitto, il capolavoro di Georg Friedrich Händel che mette scena al Teatro dell'Opera di Roma dal 13 al 21 ottobre. La prima, alle 19, è preceduta l'11 ottobre dall'Anteprima giovani riservata ai minori di 26 anni. Lo spettacolo arriva per la prima volta in Italia dopo aver debuttato nel maggio 2022 al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi ed essere andato in scena anche all'Opéra National de Montpellier e all'Opera di Lipsia, teatri che lo coproducono assieme alla Fondazione Capitolina. Sul podio dell'orchestra dell'Opera di Roma salirà Rinaldo Alessandrini, grande specialista del repertorio barocco, clavicembalista, organista e fortepianista, impegnato come direttore nei teatri più prestigiosi del mondo. Sul palco tre tra i più grandi controtenori di oggi, Raffaele Pe, nel ruolo del protagonista, Carlo Vistoli come Tolomeo e Aryeh Nussbaum Cohen nella parte di Sesto Pompeo.Accanto a loro canteranno il soprano inglese Mary Bevan come Cleopatra, il contralto Sara Mingardo nella parte di Cornelia, il baritono Rocco Cavalluzzi in quella di Achilla, il controtenore Angelo Giordano come Nireno e il baritono Patrizio La Placa come Curio.